STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


LETTERA A BABBO NATALE


E’ oramai tempo di Natale, un tempo erano solo i piccoli che, credendo ancora alla leggenda di Babbo Natale, scrivevano letterine con una lunga lista di regali che avrebbero voluto ricevere per il 25 dicembre.
Ma ai nostri giorni le cose sono cambiate, le letterine di natale vengono preparate da adulti che vogliono dei bei regali natalizi sotto forma di dollari ed euro.
Iniziamo dalla Goldman Sachs che ha inviato la sua richiesta per Natale. L’indirizzo non è Rovaniemi, Polo Nord, ma quello della Banca Centrale Europea. Il destinatario non Babbo Natale , ma bensì Trichet….!
La lettera non si sofferma sul fatto che le banche d’affari del mondo erano state cattive vendendo miliardi di dollari di obbligazioni strutturate dal valore incerto e minando l’economia reale. Altrimenti al posto di un bel regalo la nostra brava banca d’Affari potrebbe ricevere carbone.
Neppure cita che, grazie ai subprime, Goldman, avendone intuito la pericolosità fin da marzo, ha guadagnato cifre monsters vendendo allo scoperto (speculando) decine di miliardi di obbligazioni strutturate. Infatti non si spiegherebbe come la Goldman non abbia scritto allora la letterina alla BCE e non abbia avvisato il mondo dell’incombente pericolo.
Nulla di tutto questo, nella letterina si invoca lo spettro della recessione, del credit crunch, di migliaia di disoccupati, di mutui non pagati ecc ecc…e si chiede a babbo natale Trishet, di salvare il mondo americano ed europeo da tante brutture!
Dopo aver guadagnato miliardi si mette dalla parte dei salvatori del popolo occidentale.
Anche la Lehman Brothers, che non è stata accorta come la Goldman e che anzi è ha rischio di perdite colossali, ha preso carta e penna e ha chiesto a Trichet di regalare alle povere banche un taglio dei tassi (o perlomeno la promessa di un taglio). Le banche americane vogliono influenzare le scelte di politica economica, non solo americana ma europea.

Andando nel nostro giardinetto italiano (che più di un giardino sembra una discarica) Visco annuncia che la BCE sarebbe "suicida" a non abbassare i tassi come accade negli Stati Uniti! Proprio lui, ben sa che l’Italia, con il suo debito monster, rischia grosso se non vengono tagliati i tassi.
Poi arriva il prode Vaciago, uno dei più noti economisti italiani. Quando sente puzza di cambiamenti scrive il suo articoletto…Ci avvisa che l’inflazione importata non si combatte tenendo alti i tassi…..(vedi il sole24 ore di ieri)
Ma caro Vaciago…l’inflazione è sempre inflazione no?
Alzando i tassi la valuta si apprezza e i prodotti importati costano meno, almeno così si insegna a scuola…. Se i tassi vengono abbassati la valuta si abbassa e l’inflazione aumenta. Ma forse il prode Vaciago ne sa una più del diavolo…
E poi fare certi discorsi contro corrente oggi non paga….e lui ci tiene a non essere controcorrente.
Ora, vorrei inviare la mia lettera a Trichet, chiedendo di verificare se la Goldman Sachs e le altre banche d’affari non approfitteranno di questo rialzo dei mercati natalizio per vendere assets e per speculare su un prossimo ribasso fra gennaio e marzo! Sarebbe come uccidere due volte Babbo Natale! Neppure Giuda potrebbe essere più traditore...
Spero di sbagliarmi e che questa discesa dei mercati sia oramai un lontano ricordo, che i mercati possano salire molto per tutto il 2008. E che io sia costretto a cambiare idea. Che i dati economici diano ragione alle banche centrali e che la prosperità si propaghi nel mondo.
Altrimenti questi rialzi non sono altro che una presa in giro per gli investitori, un modo per attirare il parco buoi nella mischia, e poi durante le feste natalizie dare loro il ben servito….
Intanto voglio ricordare che la BCE, anche se fa la voce grossa con i tassi d'interesse ha permesso alla massa monetaria di salire a tassi record e sta finanziando il sistema bancario per importi 4 o 5 volte superiori a quelli americani.

Riassumendo, BOE e BCE si stanno arrendendo alla volontà americana mentre l'inflazione sale. Mi piacerebbe aderire al progetto, ma per essere loro supporter vorrei capire come faranno a tenere bassa l'inflazione.
Tengo bassa l'esposizione all'azionario, godrò meno del rialzo natalizio e studio soluzioni per il portafoglio per il prossimo anno.

Un altro salvataggio merita di essere citato, quello di E TRADE…
Ancora una volta chi ha acquistato ha avuto un vantaggio economico enorme. Se tutto fosse già passato….cari signori, che bisogno c’era di vendere o di pagare l’11% di cedola a un fondo arabo?
Tuesday, 4 December, 2007 by John Christian Falkenberg
E*Trade è un’azienda in seria difficoltà per motivi di cui abbiamo già parlato, esacerbati da un mercato che è praticamente svanito. L’accordo con il fondo hedge Citadel suona comunque come un affarone - per l’acquirente. Oppure come un campanello d’allarme per il vero valore di certi strumenti finanziari: abbiamo forse trovato il fondo per il valore di certi strumenti, ma sembra decisamente più in basso di quanto si sperava.

Il Citadel Group è uno dei maggiori gestori di hedge fund del mondo, gestito con pugno di ferro da una delle leggende del settore, Kenneth C. Griffin. La società è già stata attiva nell’acquisto di portafogli di grandi dimensioni , venduti da società sull’orlo del baratro: ad esempio, ha acquisito il portafoglio di derivati su gas naturale del fondo Amaranth dopo lo le gigantesche pedite sul ngas naturale che portarono alla liquidazione del fondo.
L’accordo appena stretto con la società di brokerage online E*Trade prevede due operazioni: il pagamento di 3 miliardi in cambio dell’intero portafoglio d’investimento in strumenti di finanza strutturata , soprattutto tranche di CDO ed ABS; inoltre, Citadel sborserà altri 1.75 miliardi di dollari per 84 milioni di azioni E*Trade e un prestito obbligazionario della stessa banca , con un interesse del 12.5 percento.
Il deal è complesso, ma si tratta della prima volta che un portafoglio di questo tipo passa di mano, ossia che finalmente compratori e venditori s’incontrano e finalmente stabiliscono un prezzo. Forte, quindi, la tentazione di impiegare i prezzi pagati da Citadel per valutare i livelli di perdite per il resto del mercato. Ed il risultato non sarebbe confortante, se il prezzo pagato fosse equo.
Il prezzo pagato per il portafoglio corrisponde a circa il il 27% del valore nominale delle obbligazioni contenute: si tratta di un valore inferiore del 30% rispetto a quanto stimato in precedenza, impiegando gli indici di mercato come guida. Oltretutto, il portafoglio di E*Trade era considerato, almeno teoricamente, di qualità medio alta e non inferiore a quello cui fanno riferimento gli indici settoriali (la famiglia di indici ABX , in particolare).
Applicando livelli di prezzo simili, banche come Citigroup e Merrill Lynch dovrebbero tremare: i loro portafogli contengono tranche di debito definite “supersenior”, ossia con garanzie molto superiori rispetto a quelle medie, ma i risultati ottenuti dagli analisti di Credit Suisse applicando lo sconto della transazione E*Trade punterebbero a perdite doppie rispetto a quelle già attese.
Rimane una speranza: che il “mago” Griffin sia riuscito di nuovo a comprare a prezzi di saldo, sfruttando il panico sui mercati e facendo pesare la sua posizione di unico compratore disponibile - nonché di salvatore di E*Trade, attraverso l’aumento di capitale e la sottoscrizione del prestito obbligazionario.
L’alternativa sarebbe molto, molto sgradevole: non soltanto per il volume delle perdite, ma per la realizzazione che il mercato delle ABS non riesce a trovare segnali precisi per i prezzi. nemmeno in termini estremamente generali. Ergo, non è un mercato

Share/Bookmark

Nessun commento: