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INTERESSANTE ANALISI FATTA DAL GESTORE DEL FONDO SU UNA SOCIETA' PRODUTTRICE DI RAME..CHE SPIEGA COME NON INVESTIRE STRATEGICAMENTE...E COME UNA AZIENDA SANA POSSA RIDURSI SUL LASTRICO PER UNA CATTIVA PIANIFICAZIONE
società operante nel settore dell'estrazione del rame in Zambia. L'azienda ha una capitalizzazione di 5mld di dollari USA ed è la maggiore del paese. Le sue azioni sono già scese di molto da inizio anno .
Nel 2012 questa società era considerata una delle migliori del comparto: produceva 300.000 t. di rame ed aveva solo 88mln di dollari di debito. Le aspettative di crescita erano ottime: i prezzi del rame erano ai massimi di mercato a 3,50 usd/lb e ci si attendeva che fossero destinati a rimanere sopra i 3 dollari, sostenuti dalla continua crescita cinese (la Cina di fatto assorbe il 44% della produzione mondiale di rame). Sulla base di questi ottimi fondamentali e con un solido bilancio alle spalle, la società definì dunque un incremento dei target produttivi ad oltre 1mln di tonnellate all'anno da realizzare entro il 2018, per diventare il quarto produttore mondiale. 
Per raggiungere questo obiettivo l'azienda ha aperto un nuovo sito di estrazione in Zambia con unINVESTIMENTO DI 1,7mld di usd. Inoltre ha acquisito una società mineraria canadese per 4,5mld di usd, con una capacità estrattiva di 86.000 t. edUN INVESTIMENTO in fase iniziale di realizzazione a Panama: per quest'ultimo progetto è previsto un ulteriore esborso di 6mld di usd per arrivare a produrre 300.000 t. di rame entro il 2018. A seguito di questi due investimenti la società chiude il 2013 con un debito netto di 3.3mld di usd.
Ad oggi il suo livello di debito ha raggiunto 5,7mld di usd ed il prezzo del rame è sceso a 2,40 usd/lb. In aggiunta il governo locale ha imposto un'addizionale del 9% sui ricavi oltre alla preesistente tassa del 30% sugli utili netti. A peggiorare la situazione ricordiamo che lo Zambia, altamente dipendente dalle fonti di energia idroelettrica, è stato colpito da una forte siccità che ha portato ad un taglio del 30% delle forniture energetiche. La nuova miniera, che doveva diventare operativa quest'anno, è tutt'ora inattiva in attesa del ripristino energetico nel paese: tuttavia, se anche la situazione tornasse alla normalità, dubitiamo che la miniera possa essere profittevole con le attuali quotazioni del rame.  Questa situazione ha avuto delle ripercussioni negative anche sull'investimento a Panama: i flussi di cassa crescenti che la società si attendeva dallo Zambia, avrebbero dovuto finanziare tale progetto e contribuire a ripagarne i debiti. Invece al momento il debito  appare in crescita nonostante il deliberato aumento di capitale da 1mld di usd di quest'anno e la riduzione del budget di capex del 30% per il 2015. Ci attendiamo che, alle attuali quotazioni del rame, il debito possa raggiungere i 7mld di usd l'anno prossimo.
L' outlook sull'equity è nefasto. I flussi di cassa serviranno per coprire la crescente spesa per interessi e, se il prezzo del rame non sale, la società dovrà effettuare un'altra ricapitalizzazione di...... ECC ECC...


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Basta sfruttamento in Africa...