STABLE COIN LA VIA PER ESSERE LIBERI DAL FALLIMENTO DEL SISTEMA EURO


EDISON - ENI QUELL'ARBITRATO DI CUI NESSUNO PARLA....EPPURE......FINE ANNO SI AVVICINA...

La lite Eni-Edison sul gas libico è arrivata quasi al capolinea..
Non mancano le sorprese nel lungo arbitrato internazionale tra Edison ed Eni sul gas libico. Foro Buonaparte, forte di una prima vittoria ottenuta nel 2012 (rimborso di 250 milioni), chiede un maxi risarcimento perché negli ultimi tre anni il prezzo della fornitura è stato ben superiore a quello del mercato spot; Eni oppone, ovviamente, le proprie ragioni. Tuttavia a fine maggio il lodo ha visto un colpo di scena destinato a pesare sul  procedimento: l’International Chamber of Commerce ha accolto l’istanza di ricusazione presentata da Edison nei confronti dell’arbitro indicato da Eni, il professor Ugo Draetta. Il motivo? Draetta sedeva anche nell’organismo di vigilanza del colosso petrolifero previsto dalla legge 231, cosa che ha fatto venir meno il criterio dell’indipendenza. Eni l’ha sostituito (il Tribunale arbitrale è composto da tre membri, due indicati dalle parti e un presidente condiviso) e ora sale l’attesa per la decisione dell’Icc, attesa entro fine anno. La partita, secondo i bene informati, vale fino a 1 miliardo di dollari  e avrà dunque impatti non trascurabili sul bilancio dell'eni E OVVIAMENTE SULLA POLITICA DEI DIVIDENDI CHE VERRANNO PAGATI NEL CORSO DEL 2016...
GIOVEDI 29 OTTOBRE E' IN ARRIVO LA TRIMESTRALE
ECCO I PRIMI SEI MESI DELL'ANNO COME SONO ANDATI:

Eni chiude il primo semestre dell’anno con un utile netto a 0,59 miliardi (-70%). Le svalutazioni annunciate da Saipem, scivolata in rosso nel secondo trimestre per 0,74 miliardi, e il crollo del prezzo del petrolio pesano sui conti del «Cane a sei zampe», che nel secondo trimestre dell’anno ha registrato una perdita netta di 0,11 miliardi. Nel semestre, l’utile operativo adjusted esclusa Saipem (-0,58 miliardi) è stato di 2,91 miliardi con una diminuzione del 51% a causa della contrazione del 61% della performance della Exploration & Production (- 3,9 miliardi) indotta dalla forte riduzione del prezzo del petrolio. Su base consolidata l’utile operativo adjusted del semestre è stato di 2,33 miliardi con una flessione del 63 per cento. 
Le azioni intraprese dall’Eni «hanno contribuito a limitare gli effetti della caduta dei prezzi degli idrocarburi, sia in termini economici, sia in termini di cassa», ha commentato il Ceo Claudio Descalzi. I risultati «superiori alle attese ci consentono di confermare la proposta un acconto dividendo pari a 0,40 euro per azione». L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2015 è pari a 16,48 miliardi con un incremento di 1,34 miliardi rispetto alla situazione al 31 marzo 2015, per effetto del pagamento del saldo dividendo 2014 e degli investimenti di periodo. 

SCOMMETTEREI PER UNA TRIMESTRALE DI LACRIME E VOI! 
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1 commento:

Anonimo ha detto...

E non solo...